Articoli scritti per DWF
Articoli scritti per DWF
Miti e riti del cinema: gli erotici fantasmi dell'immaginario, 1978, n. 8,
pp. 6-25
L'autrice basandosi sulla psicoanalisi analizza il problema dell'elemento erotico - sia dal punto di vista del linguaggio, sia dal punto di vista della creazione del personaggio femminile. Analizza anche il meccanismo del "piacere" legato alla ritualità cinematografica e alla produzione dell'immaginario che si manifesta nei simboli della "vamp" e della "star". L'articolo si conclude con una serie di note sul "genere" del cinema pornografico con le sue precise implicazioni psicologiche.
Leggi
gli abstracts del fascicolo intero
torna su
Intervista a Lotte Eisner, 1978, n. 8, pp. 93-96
Lotte H. Eisner è una delle pochissime donne che hanno svolto attività critica teatrale e cinematografica fin dai lontani anni '20 e '30. Si traccia un profilo della sua attività e la si interroga proprio sulle protagoniste di quel periodo, in particolare sull'attrice e intellettuale Louise Brooks.
Leggi
gli abstracts del fascicolo intero
torna su
L'io diviso. L'identità femminile nei film di Margarethe von Trotta,
1998, n. 37-38, pp. 47-60
L'autrice sostiene che tutte le donne dei film della von Trotta sono segnate da un modo nuovo di vivere l'essere donna, fatto di dignità e conflittualità. Nell'analizzare il linguaggio di questi film, de Miro avanza un'ipotesi: "L'io diviso che domina nei film della von Trotta è una metafora del suo lavoro"; viene così messa in luce una trasgressione radicale: il compito non facile, per una donna, di "entrare nell'ordine simbolico senza per questo amputarsi del rapporto primitivo con il materno, l'indicibile, il fisico-pulsionale" - ma piuttosto riuscendo a rappresentarlo attraverso il discorso cinematografico.
Leggi
gli abstracts del fascicolo intero
torna su
Due o tre cose che so di loro, 2005, n. 1
Attraverso un excursus sui reciproci interessi fra cultura orientale e occidentale,
l'autrice cerca di sottolineare la preziosa tendenza "femminile" nel
cinema cinese e a volte anche giapponese. La relazione dialettica tra i principi
orientali di yin e yang produce personaggi femminili che, in virtù del
loro culto della bellezza e del fascino, sono non solo pieni di femminilità
ma anche energici e indipendenti.
Un'altra componente importante del cinema cinese è la rielaborazione del passato, per ripensarlo con una coscienza e una sensibilità moderne, in un particolare atteggiamento di amore e nostalgia. La reciproca attrattiva fra Est e Ovest può produrre una felice sintesi come il film italiano di Ermanno Olmi Cantando dietro i paraventi.