Articoli scritti per DWF
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Libri recensiti da DWF
Articoli scritti per DWF
Il sogno complice della perfezione, 1986, n. 1, pp. 79-90
Il saggio esamina le forme e i contenuti della rappresentazione di sé prodotti dal cinema delle donne. L'analisi mostra come il cinema si collochi, più direttamente della scrittura o di ogni teorizzazione astratta, nella zona intermedia tra sogno e realtà. Questo permette all'autrice di utilizzare la produzione filmica per mettere in evidenza le immagini oniriche o inconsce che sono alla base della rappresentazione di sé.
A partire da questa premessa, l'analisi si articola in tre parti: le immagini del corpo femminile nel cinema classico e in quello delle donne; le forme di "sguardo" di tre registe (M. v. Trotta, M. Duras, C. Ackermann); la prospettiva della spettatrice. Nelle conclusioni, l'autrice propone un'interpretazione filosofico-psicoanalitica delle condizioni che permettono al soggetto femminile di vivere "l'illusione" rappresentata e/o creata sullo schermo.
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Dell'uso politico della biografia. Virginia Woolf, 1986, n. 3, pp. 7-28
Dato per acquisito l'aspetto autobiografico di ogni biografia nel senso che l'altra diventa, per la donna che ne analizza la vita, lo specchio, il doppio così come la madre che simbolizza la realtà, l'a. individua il significato politico delle biografie nel fatto che sono "storie di relazione" e che realizzano "un genere particolare di conoscenza".
La vita di Virginia Woolf permette di esemplificare questo assunto attraverso un' interpretazione differente, una rilettura di Woolf che possa ricomporre "le sue diverse voci e scritture in relazione ai significati da lei attribuiti ai vari pezzi del suo vivere-scrivere". Si analizzano dunque quelle parti dei Diari e delle Lettere nelle quali più esplicitamente Woolf tratta il tema scrittura-vita.
Per lei, sembra esistere un legame totale che lega la sua vita al suo mestiere di scrittrice; la scrittura sembra essere il solo modo per catturare la vita ed esprimerla nel solo modo che la rende accettabile. Le contraddizioni che sembrano tipiche del lavoro creativo - vita/morte, gioia/dolore - si traducono in una dialettica, simbolizzazione/sublimazione, che conduce Woolf a percepire la formazione della sua scrittura e la sensazione della bellezza come "una precisa relazione con il corpo".
I concetti di maternità, fecondità,
malattia e risurrezione sui quali Woolf si interroga, possono insomma essere
visti come operazionali, vale a dire preparatori e complementari della sua concezione
"dell'androginia dello spirito, la ricomposizione dell'essere" che
la scrittura rappresenta e realizza.
L'interpretazione di Woolf qui proposta non è da considerarsi in termini assoluti, ma solamente come una riflessione su "ciò che sta prima e dentro la lettura e la scrittura di biografie".
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Pechino. E il resto, 1995, n. 25, pp. 64-76
Dando esempi precisi, l'autrice argomenta che "per valutare Pechino è necessario cercare di ricostruire una scena complessiva e complessa, il che significa vedere Pechino nell'ambito delle altre conferenze ONU e di quelle, parallele, molto meno nominate, che si occupano degli accordi finanziari-commerciali: rimettere insieme il lavoro delle conferenze 'dal volto umano' con il lavoro delle istituzioni finanziarie internazionali".
È anche molto importante esaminare le conseguenze di un legame perverso, quale la prospettiva che confonde e riunisce la volontà delle donne di diventare più visibili con la nuova consapevolezza da parte delle istituzioni sulla potenzialità delle donne quale risorsa di sviluppo.
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Recensioni curate per DWF
FUSINI Nadia, Nomi. Il suono della vita di K. Blixen, E. Dickinson, V. Woolf,
G. Stein, C. e E. Brontë, M. Shelley, M. Yourcenar, Milano, Feltrinelli,
1986
rec. di Paola Melchiori, 1986, n. 2, pp. 137-140
Libri recensiti da DWF
MELCHIORI Paola, Crinali. Le zone oscure del femminismo, Milano, La Tartaruga,
1995
rec. di Sara Fortuna, 1995, n. 26-27, pp. 102-104