Patrizia Violi

Articoli scritti per DWF

Recensioni curate per DWF

Libri recensiti da DWF


Articoli scritti per DWF


L'oggetto assoluto - Una sciocchezza, 1981, n. 16. Suppl., pp. 10-17

Rifiutando una definizione sintetica e unitaria dell'autorappresentazione, l'autrice delinea il tratto specifico della pratica di scrittura, "la scrittura è per sua natura allusiva (…) per chi scrive la parola diviene mezzo per ricuperare l'esperienza vissuta, per ricostruirla in un ordine diverso, che non è più l'ordine dell'immediatamente percepito".

È attraverso la "distanza", come ha detto Virginia Woolf, consapevolmente assunta, che una testimonianza scritta, come un diario, diventa un testo vero e proprio. Questa caratteristica viene articolata dall'autrice con un'analisi della differenza tra l'autocoscienza, pratica di autorappresentazione delle donne, e il rapporto analitico: la prima è governata dal principio di analogia e di identificazione e non assume consapevolmente i meccanismi che vi sono all'opera; nell'analisi viene invece elaborata una "distanza amorosa" dal proprio vissuto che ne permette una riappropriazione.

La conclusione invita a leggere i testi, non tanto cercando una scrittura femminile, ma tenendo piuttosto conto del punto di vista di chi scrive: Rilke e Emily Dickinson rivelano non a caso punti di vista "così lontani".

Leggi gli abstracts del fascicolo intero
torna su


Esperienza dell'individuale e appartenenza di genere: una questione di "stile"?, 1999, n. 42-43, pp. 42-55

L'autrice parte dalla constatazione che "la categoria dell'individualità è rimasta ai margini della riflessione filosofica, come l'inesprimibile della cultura, relegata nella dimensione del privato". Il "partire da sé" come pratica e fondazione del pensiero femminista ha "rimesso in discussione quell'esclusione dell'individuale che tanto peso ha avuto nella nostra cultura".

Violi riprende la tesi fondamentale del suo lavoro sul linguaggio in cui, fin dal 1986, suggeriva di leggere la differenza sessuale come una delle opposizioni profonde da cui origina il senso, un universale della significazione allo stesso livello di quelli descritti dall'antropologia culturale; argomenta come si apra una problematica molto complessa in un mondo in cui le differenze e le molteplicità disarticolano tutte le appartenenze; dedica la seconda parte del saggio al tentativo di definire il "corrispettivo linguistico del concetto di individuale", pensando che "vada ricercato in un ripensamento ed in una più adeguata riformulazione del concetto di stile, inteso come la forma specifica ed unica attraverso cui ogni individuo ha accesso alla lingua e la attualizza nella propria enunciazione".

In questo modo formula un'articolazione che chiama stile di genere, "un concetto molto aperto e fluido che non allude ad alcuna regolarità forte, ma piuttosto ad un orizzonte condiviso e condivisibile per le parole delle donne".

Leggi gli abstracts del fascicolo intero
torna su


Recensioni curate per DWF


BRAIDOTTI ROSI, MAZZANTI ROBERTA, SAPEGNO SERENA, TAGLIAVINI ANNAMARIA, Baby Boomers. Vite parallele dagli anni Cinquanta ai cinquant'anni, Firenze, Giunti 2003
rec. di Patrizia Violi, 2003, n. 58-59, pp. 88-91

torna su


Libri recensiti da DWF


VIOLI Patrizia, L'infinito singolare. Considerazioni sulle differenze sessuali nel linguaggio
, Verona, Essedue, 1986
rec. di Patrizia Magli, 1986, n. 3, pp. 124-125

torna su