DWF
donnawomanfemme
Roma, Editrice coop. UTOPIA, 1986-
Occhio alla pubblicità, 2004, n. 1-2
Occhio alla pubblicità. Nota editoriale, pp. 2-4
MATERIA
PALLOTTA Clelia
Prendere la mira, pp. 5-10
DEL MANSO Cinzia
I sensi della pubblicità, pp. 11-22
MODOLIN Cristina
Uno spot tutto per sé, pp. 23-25
BONO Paola
Invettiva, pp. 26-32
TOTA Anna Lisa
Cornici Mediali, pp. 33-42
CHITI Lori
I grandi classici, pp. 43-56
POLIEDRA
SALLUZZO Cinzia (presentata da PRAVADELLI Veronica)
Soggetto in movimento: il cinema di Sally Potter, pp.
57-67
MARCHETTI Sabrina
Le Donne delle donne, pp. 68-98
RILANCI
PANIGHETTI Irene
InVento, pp. 99-103
Recensioni, pp. 104-111
Abstracts, pp. 112-114
Le autrici, pp. 115
Occhio alla pubblicità. Nota editoriale, pp. 2-4
Presenza pervasiva che attraverso i media ci accompagna quotidianamente, la pubblicità riempie e modifica il nostro orizzonte sensoriale e cognitivo...Ci piaccia o meno, è diventata parte integrante delle nostre vite, prevedibile e sorprendente repertorio di immagini e simboli...con ricadute che ne travalicano il fine apertamente perseguito: influenzare le nostre scelte convincendoci ad acquistare l'una o l'altra merce.
PALLOTTA Clelia, Prendere la mira, pp. 5-10
L'autrice guarda al "cuore crudele della pubblicità", come ad esempio la statutaria necessità di trasformare gli esseri umani in bersagli; quindi la complessità delle relazioni umane e quella dell'esistenza di donne e uomini - i loro desideri, le paure, gli amori e gli odi - sono esplorate senza rispetto, da ogni angolazione e con ogni possibile strumento, solo per indurli a comprare i beni che sono stati pubblicizzati.
DEL MANSO Cinzia, I sensi della pubblicità, pp. 11-22
L'autrice, cofondatrice di una piccola agenzia pubblicitaria, ripercorre le avventure della propria attività esprimendone la filosofia. La sua agenzia dà rilievo ai sensi e all'importanza dei sentimenti, in accordo con un'attitudine che le donne sembrano aver sviluppato più degli uomini, e che può fare una grande differenza nella qualità della pubblicità prodotta.
MODOLIN Cristina, Uno spot tutto per sé, pp. 23-25
Motivazioni, esperienze, desideri di una donna all'inizio della sua carriera in pubblicità come junior copywriter. Riflette sul potente spirito d'iniziativa necessario per entrare e muoversi in questo campo, e sulla sua forte fede nell'indipendenza.
BONO Paola, Invettiva, pp. 26-32
Modellato sulla "Satira I" di Giovenale, questo amaro divertissement è un furioso atto d'accusa verso la pubblicità e la sua presenza perversa e dilagante in politica come nella vita di tutti i giorni.
TOTA Anna Lisa, Cornici Mediali, pp. 33-42
Partendo dall'idea che i media attraverso le loro rappresentazioni simboliche delle identità di genere influenzano, e non semplicemente riflettono, la percezione di sé di uomini e donne nella realtà sociale, questo articolo concentra l'attenzione sul documentare l'estensione di questa influenza esaminando il caso dei messaggi pubblicitari.
L'intenzione principale è quella di illustrare l'utilità di questo approccio che costituisce una chiave per capire le reciproche influenze fra pubblicità, discorso pubblico, e percezione di sé degli attori sociali in termini di genere. Concentrando l'attenzione su quattro diversi frames (la maternità, la donna in carriera, l'oggetto del desiderio, il corpo medico), l'articolo delinea alcuni trends generali riguardanti la pubblicità italiana.
SALLUZZO Cinzia (presentata da PRAVADELLI Veronica), Soggetto in movimento: il cinema di Sally Potter, pp. 57-67
Analizzando il lavoro di Sally Potter, l'autrice rintraccia sia l'evoluzione di questa importante regista sia la mutata soggettività della donna all'interno della società contemporanea, dal movimento femminista degli anni Settanta fino ad oggi.
Nei film di Potter le donne lottano per, e riescono a, definire sé stesse al di fuori degli schemi della società patriarcale che sono stati loro imposti. Dalla ricerca sperimentale e formale dei suoi primi film al lavoro apparentemente più narrativo degli ultimi anni, il cinema di Potter è letto come una ricerca coerente sebbene variegata della soggettività femminile.
MARCHETTI Sabrina, Le Donne delle donne, pp. 68-98
L'autrice sostiene che il ruolo delle donne immigrate in rapporto alle donne emancipate italiane prova come l'uguaglianza di genere è lontana dal diventare uguaglianza in termini di condivisione dei compiti di cura parentale e domestici.
La parte originale dell'articolo esamina la relazione tra immigrate impiegate e datrici di lavoro suggerendo che un "contratto sessuale" è in corso fra i due modelli di ruoli femminili poiché c'è una collocazione interdipendente e asimmetrica. Inoltre è possibile riconoscere le dinamiche generali dell'imperialismo culturale a cui sono soggetti i gruppi di immigrate e dove prende posto l'abiezione, come la definisce Kristeva. Nello stesso tempo la datrice di lavoro è lei stessa costretta a rispondere agli standard di "rispettabilità" illustrati da Mosse.
Le immigrate sono i soggetti ideali necessari per colmare le spaccature create all'interno del modello tradizionale femminile dai paradossi della cittadinanza, come li chiama Maria Luisa Boccia. Sotto questo aspetto, l'impiegata riempie lo spazio vuoto lasciato dalla sua datrice di lavoro nel ruolo di casalinga, in senso sia simbolico che fisico.
PANIGHETTI Irene, InVento, pp. 99-103
Mescolando pensieri ed emozioni, l'autrice discute InVento, un numero precedente di DWF. Il fine dichiarato è quello di creare un fruttuoso dialogo con lo staff editoriale e le lettrici, per riflettere sul lavoro politico e culturale di DWF, e per trovare insieme forme comunicative sempre in progress.