DWF
donnawomanfemme
Roma, Editrice coop. UTOPIA, 1986-
Ripensare gli eventi, 1993, n. 20
EDITORIALE, Riconoscersi nei progetti, pp. 2-4
A confronto con la crisi economica sociale e politica del nostro paese abbiamo sentimenti contraddittori: siamo inquiete e confuse, ma in qualche modo anche sollevate. Più che mai riteniamo che sia essenziale stare presso l'esperienza vissuta di ognuna, senza lasciarsi paralizzare dalla complessità della situazione: lavorare, come fanno molte donne, per progetti significativi e chiaramente definiti. Vale a dire progetti radicati nella propria vita e capaci, nell'aprire a un cambiamento di prospettiva, di tenere insieme mezzi e fini, il soggetto e lo scopo dell'azione.
MASI Paola, Partire da sé. Note su regole, complessità, agire politico, pp. 5-9
Una critica di un concetto di complessità che diventa l'alibi per una resistenza al cambiamento, o un ostacolo sulla strada di chi vuole cambiare una situazione data. In riferimento alla storia di questo concetto all'interno del movimento femminista, l'autrice mostra come sia possibile delineare una diversa idea di complessità a partire dall'esperienza vissuta di (molte) donne, in modo da incoraggiare progetti chiaramente definiti e da produrre cambiamenti reali.
PIVA Paola, Le mosche bianche. Un gruppo di donne a Roma per l'amministrazione amica, pp. 10-27
Un gruppo di donne di Roma, tutte che lavorano nella pubblica amministrazione, guardano al modo burocratico consueto di affrontare i problemi in opposizione ai comportamenti professionali che danno la priorità alle esigenze dei cittadini. Piva racconta dell'esperienza di queste donne, che hanno lo scopo di incoraggiare e mettere immediatamente in pratica nuovi approcci e comportamenti, creando altresì un modello flessibile e fattibile per tutta l'amministrazione.
BONO Paola, Oltre l'isola felice, pp. 28-32
Ancora una volta, anche in relazione all'attuale situazione di crisi e (auspicabilmente) di rinnovamento della società italiana, c'è molto da dire sullo stato dell'università. Appelli e proposte sono stati pubblicati su riviste e quotidiani, spesso a firma di prestigiose personalità della cultura. Nell'esprimere la sua disillusione e sfiducia nei confronti di piani di riforma generale, l'autrice spiega perché è piuttosto attratta da una nuova proposta discussa in un recente incontro nazionale di professori, ricercatori e studenti; invece di chiedere nuove regole a livello legislativo, la leva per il cambiamento è la responsabilità personale.
COLLIN Françoise, Tempo natale, pp. 33-48
Questo saggio è stato originariamente pubblicato in Les cahiers du Grif n. 30, 1985; tradurlo e pubblicarlo è stata una scelta dettata dalla convinzione che può aiutare ad analizzare l'attuale crisi del mondo occidentale e più in particolare della società italiana. Collin prende in considerazione la crisi dell'ideologia industriale del lavoro, con la sua divisione tra tempo di lavoro e tempo libero; a tale scopo utilizza alcune categorie fondamentali del pensiero di Arendt e invita le donne a ripensare il problema delle relazioni di genere. "Bisogna pensare il vecchio problema con i nuovi dati. Dati che offrono un'opportunità per la soluzione del vecchio problema".
PUTINO Angela, Lo spirito dell'assemblea, pp. 49-54
La filosofa Angela Putino spiega perché "Themis" è stato scelto come nome per questa nuova sezione della rivista (che curerà insieme con Giovanna Borrello e Valeria Frescura). Propone un'interpretazione del mito di Themis, che personifica l'ordine delle cose così come sono regolate dalle leggi, dagli usi e dalla giusitizia. È noto che nella polis greca le donne non erano ammesse a partecipare alle assemblee pubbliche, che ammettevano solo uomini adulti. Ma il mito di Themis, la dea che presiede le assemblee, suggerisce che nel pensiero greco c'era una qualche consapevolezza di un ordine femminile.
GENTILI Elena, Lo spostamento di senso. "La lettera aerea" di Nicole Brossard, pp. 55-68 (a cura di Simonetta Spinelli)
Una redattrice di DWF, Elena Gentili, è morta pochi mesi fa; pubblicare il testo di un suo intervento del 1991 (all'interno di una serie di incontri organizzati dal Centro Alma Sabatini) è un modo per ricordarla, per condividere con le nostre lettrici il ricordo della sua intelligenza e sensibilità. "Ogni donna sa come leggere Brossard - diceva Gentili - sempre che si ricordi che è una donna"; poiché il cambiamento e lo spostamento di senso che è al centro della scrittura di Brossard è un'invenzione collettiva di donne che sono sfuggite a una realtà che le privava di senso. L'analisi che Gentili fa del lavoro di Brossard prende in considerazione la concezione di scrittura e di letteratura che ne deriva, in rapporto all'idea di "genio lesbico".
Dibattito [Il tramonto del soggetto e l'alba della soggettività femminile], pp. 69-90
Nell'aprile del 1993 l'associazione culturale "Il filo di Arianna" ha organizzato a Verona un seminario con due note filosofe femministe, Braidotti e Cavarero. Il dibattito qui pubblicato è centrato su alcune questioni principali del loro lavoro: la relazione tra il pensiero femminista e la discussione filosofica contemporanea sulla crisi del soggetto, o il significato delle nuove tecnologie nel divenire di una soggettività femminile.