DWF
donnawomanfemme
Roma, Editrice coop. UTOPIA, 1986-

Una questione di stile, 1999, n. 42-43

Per Annarita Buttafuoco, pp. 2-6

Il 26 maggio, in giovane età, è morta la storica femminista, fondatrice di DWF, Annarita Buttafuoco. La ricordano e la rimpiangono a nome di tutta la redazione quelle che hanno condiviso con lei fin dal 1985 il nuovo progetto della rivista e che ancora vi operano: Annalisa Biondi, Paola Bono, Patrizia Cacioli, Vania Chiurlotto, Paola Masi.

EDITORIALE, Una questione di stile, pp. 7-9

Singolarità in relazione: è questo il luogo da cui guardare oggi le forme assunte dalla politica delle donne. se le possibilità di dire sono oggi per le donne indiscusse, ben più complessa risulta la questione del "come" dire, o meglio del come dirsi e quindi conseguentemente dire il proprio progetto di mondo. Lo stile dell'enunciazione, con cui si declinano le parole di singolarità, diventa una questione da indagare perché "il discorso dell'altra mostra uno stile dell'enunciazione ogni volta che introduce, porta ad ascolto, la sua esperienza; parla di un mondo altro restituendo una verità anche per chi ascolta. Lo stile dell'enunciazione diviene la forma che ordina perché offre insieme l'esperienza singola e la scommessa della sua comunicabilità.

FORTINI Laura, La scommessa dell'impossibile letteralità, pp. 10-31

Facendo una rilettura di una serie di testi di scrittrici italiane, con particolare attenzione agli ultimi decenni, l'autrice rintraccia temi e motivi di un comune stile di enunciazione letteraria: tratto peculiare, come anche il merito e il valore, della recente produzione è l'uso e la rilevanza della metonimia piuttosto che della metafora.

GRASSO Silvana, La ciclopica quaestio, pp. 32-37

Scrittrice, siciliana, in questo testo Silvana Grasso mostra una stile di enunciazione, nel suo essere e nel suo farsi, ne rintraccia le origini non in una sicilianità convenzionalmente letteraria ma in una insularità che fa tutt'uno con la singolarità. E dice di sé "Così la mia lingua, legittima e bastarda, saccheggia ovunque e comunque, predona e vestale del saccheggiato e del saccheggio. Ladra di sapori rumori squittii e littorine, celebra le sue liturgie nel sacrilego tempio della pescheria, del sangue caldo del tonno che grida negli occhi il supplizio della mattanza". E, nel tratteggiare la silouette del transessuale Enrichetta, irride ogni meccanicistica attribuzione di generi, letterari e no.

DI GENOVA Arianna, Domesticità inaddomesticate, pp. 38-41

Il registro dell'arte inverte la marcia. E pur padroneggiando l'elettronica e le sue lusinghe dell'era virtuale, molte autrici sterzano verso una quotidianità che nasconde nella sua piatta banalità il seme del disagio. Il nuovo codice narrativo si appropria del corpo biologico nella sua elementarità e sottrae alla velocità dello scorrere del tempo una costellazione di emozioni.

VIOLI Patrizia, Esperienza dell'individuale e appartenenza di genere: una questione di "stile"?, pp. 42-55

L'autrice parte dalla constatazione che "la categoria dell'individualità è rimasta ai margini della riflessione filosofica, come l'inesprimibile della cultura, relegata nella dimensione del privato". Il "partire da sé" come pratica e fondazione del pensiero femminista ha "rimesso in discussione quell'esclusione dell'individuale che tanto peso ha avuto nella nostra cultura". Violi riprende la tesi fondamentale del suo lavoro sul linguaggio in cui, fin dal 1986, suggeriva di leggere la differenza sessuale come una delle opposizioni profonde da cui origina il senso, un universale della significazione allo stesso livello di quelli descritti dall'antropologia culturale; argomenta come si apra una problematica molto complessa in un mondo in cui le differenze e le molteplicità disarticolano tutte le appartenenze; dedica la seconda parte del saggio al tentativo di definire il "corrispettivo linguistico del concetto di individuale", pensando che "vada ricercato in un ripensamento ed in una più adeguata riformulazione del concetto di stile, inteso come la forma specifica ed unica attraverso cui ogni individuo ha accesso alla lingua e la attualizza nella propria enunciazione". In questo modo formula un'articolazione che chiama stile di genere, "un concetto molto aperto e fluido che non allude ad alcuna regolarità forte, ma piuttosto ad un orizzonte condiviso e condivisibile per le parole delle donne".

MURARO Luisa - SPADACCINI Debora, Scrittura politica e scrittura mistica in Carla Lonzi, pp. 56-75

L'autrice, presentata da Luisa Muraro, mette in evidenza nel pensiero e nell'opera di Carla Lonzi numerosi riferimenti al Vangelo e alla Bibbia - in particolare alle figure di Cristo e di Giovanni Battista. Essi dimostrano un "interesse per l'esperienza religiosa femminile e per il cristianesimo delle origini" che va letto alla luce di una forte passione politica, e la capacità di Lonzi di "individuare nel simbolico religioso un ponte al proprio voler dire".

BOCCIA Maria Luisa, Pensare differentemente, pp. 76-86

"Trovare nuove parole e inventare nuovi metodi", indicazione di Virginia Woolf che il pensiero della differenza sessuale ha raccolto e portato avanti. L'a. sottolinea come il "pensare differentemente" non consista né nel rispondere alla domanda "che cos'è la femminilità?", né nel "ridefinire l'identità femminile (…) con esito normativo per la soggettività e l'esistenza delle donne". Si tratta piuttosto di esprimere tra donne un pensiero pubblico e politico sulla realtà, rinnovando il senso del partire da sé". Oggi "la libertà dovrebbe avvalersi di questa misura della singolarità, visto che per essere tale, richiede di pensare e agire in prima persona".

CAMBONI Marina, Corpo a corpo con l'Angelo: l'opera di Alicia Ostriker, pp. 87-114

L'autrice presenta la figura e l'opera di Alicia Suskin Ostriker - poeta e saggista americana particolarmente impegnata nel "Women's Spirituality Movement" - anche attraverso un'intervista accompagnata dalla traduzione di alcune poesie significative.