DWF
donnawomanfemme
Roma, Editrice coop. UTOPIA, 1986-
Grandi donne crescono, 2003, n. 2-3
"Grandi donne crescono". Nota editoriale, pp. 2-5
Il numero raccoglie articoli e interviste a sei
donne straordinarie, tutte sopra i settant'anni, tutte attive in politica in
Italia fin dalla fondazione della Repubblica Italiana dopo la Seconda Guerra
Mondiale. Rintracciando e analizzando le loro esperienze con un occhio allo
stato presente della politica in Italia, pongono diverse domande al femminismo
contemporaneo sul significato della memoria, sull'importanza delle scelte politiche
e sulle relazioni genealogiche tra donne.
MATERIA
VIVIANI Luciana - TEDESCO Giglia, Una lunga marcia, pp. 6-22
Un dialogo fra due leader dell'Unione Donne Italiane (UDI) intorno ai metodi, agli strumenti, alla struttura organizzativa, alle azioni e alle eredità dell'UDI, la più nota organizzazione politica delle donne nata dal movimento della Resistenza. La lunga storia dell'UDI, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino agli anni Settanta, con l'incontro conflittuale e fruttifero con il femminismo, permette alle due autrici di rilevare particolari, chiarire situazioni, rivalutare alcuni punti nodali della storia delle donne in Italia, di riconsiderare la forza e i limiti dell'UDI. Nel rincorrersi di voci e di analisi emerge la centralità e la radicalità del concetto di autonomia nella politica delle donne, esperienza utile e preziosa per la crescita di oggi, per il futuro del femminismo.
MAFAI Simona, "La" donna e "il" comunista, pp. 23-27
L'autrice, che vive in Sicilia, analizza le possibili ragioni del perdurante silenzio dei partiti politici di sinistra italiani sulle pratiche, i risultati, le scelte della politica delle donne. Soffermandosi sulla difficoltà, nella sua esperienza personale, di essere allo stesso tempo donna e comunista, identifica i problemi dell'approccio politico femminista che non sono stati e non sono tuttora compresi dai tradizionali partiti politici della sinistra.
RUDAS Nereide, Le libertà di un'agenzia "debole", pp. 29-37
Un'analisi delle esperienze dell'Unione Donne Italiane in Sardegna, in una vivida ricostruzione dei legami politici, delle azioni specifiche e delle possibili proposte intorno ai significati politici dell'autonomia.
GIUDETTI SERRA Bianca, La scelta, pp. 38-42
Rintracciando le ragioni del proprio affacciarsi alla politica durante la Resistenza, l'autrice reinterroga il senso della propria scelta e i valori che da allora hanno segnato la propria vita.
CARETTONI Tullia (a cura di MASI Paola), Noi giovani donne della prima repubblica, pp. 43-54
Senatrice per 30 anni, presidente della Commissione Nazionale Italiana dell'UNESCO, l'autrice guarda indietro alla sua biografia politica e specialmente alla sua attività parlamentare in favore delle donne. La lotta per l'emancipazione seguita alla Seconda Guerra Mondiale è paragonata alla lotta per la liberazione dei paesi colonizzati. Il fatto che oggi la sinistra italiana sembri poco interessata alla politica delle donne riflette una visione provinciale della politica, un'incapacità di guardare lontano e pensare in termini ampi.
POLIEDRA
ANTONELLI Sara, Con mani, occhi e corpi di donne: giornalismo e documentazione negli USA, pp. 55-72
Il saggio propone una breve storia del giornalismo americano focalizzata sul ruolo delle giornaliste e delle fotografe. Iniziando dal lavoro di Elizabeth Goddard, l'autrice mette in evidenza come le donne abbiano utilizzato il giornalismo per plasmare la propria vita e per stabilire la propria influenza autoriale. Svelando il mondo, testimoniando e parlando per coloro che non possono farlo, infatti, donne come Lydia Maria Child, Margaret Fuller, Nelly Bly, Frances Benjamin Johnston e Margaret Bourke-White sono riuscite a raccontare una storia e a proporsi come donne professioniste eccezionali. Le fotografe Hansel Mieth e Susan Meiselas finiscono per mettere in discussione la presunta oggettività del documentario: il raccontare/mostrare la verità implica un atto di volontà compiuta il cui ultimo risultato è l'annebbiamento della linea che separa il fatto dalla finzione.
CIMITILE Anna Maria, Ascendere verso il basso. La critica femminile di Hélène Cixous, pp. 73-87
"Tre passi sulla scala della scrittura" di Hélène Cixous è un'incursione nelle profondità della scrittura. Cixous legge Kafka, Cvetaeva, Genet, Lispector; la sua critica letteraria è originale fin dalle scelte dei testi alla ricerca di "affinità" tra il suo modo di relazionarsi alla scrittura e quello rivelato da tali scrittori. L'articolo è attento a capire come la "fede" e il "mistero" che Cixous vede in tutte le scritture siano parte anche della sua critica letteraria ed entrino nella fondamentale relazione tra differenza sessuale e scrittura.