Marirì Martinengo ha sempre cercato, durante la sua lunga vita, di comporre gli affetti, la cura di sè, l’attenzione per la vita quotidiana con l’insegnamento, l’interesse per la cultura (musica, arte, letteratura) e la politica. Ha un marito, una figlia, due nipoti e la Libreria delle donne di Milano. Ligure di nascita, ha voluto trasferirsi a Milano, attirata dalle opportunità culturali e politiche che una grande città mette a disposizione. Nel 1980 è entrata a far parte della Libreria delle donne di Milano, di cui è diventata sostenitrice, partecipando alle sue attività e svolgendo per trenta anni il turno settimanale di vendita. Ha insegnato per molti anni materie letterarie negli istituti tecnici e nella scuola media, dove alla fine degli anni ’80 del ’900 ha sperimentato nelle classi la pedagogia della differenza (Educare nella differenza, Rosenberg&Sellier 1989; La prima ghinea, Rosenberg&Sellier 1992). Coltiva interesse per la creazione di contesti relazionali: ha dato avvio, insieme a Giulia Ghirardini, ad un seminario di pedagogia della differenza, dedicato alle insegnanti (Sapere di sapere, Rosenberg&Sellier 1995).
Ha fondato, agli inizi degli anni ’90, La Comunità di pratica e riflessione pedagogica e di ricerca storica e, insieme alle componenti Laura Minguzzi, Claudia Poggi, Marina Santini, Luciana Tavernini ha pubblicato Libere di esistere. Costruzione femminile di civiltà nel medioevo europeo (SEI 1996). Ha effettuato una ricerca sulle poetesse occitane (Le Trovatore I. Poetesse dell’amor cortese e Le trovatore II. Poetesse e poeti in conflitto (editi dalla Libreria delle donne di Milano, rispettivamente nel 1996 e nel 2001). Nell’ambito di questa ricerca sono da ricordare i saggi Il messaggio delle Trovatore
e L’eredità delle Trovatore: dalle Trovatore alle Preziose, pubblicati negli Atti dei congressi VII e VIII dell’Association Internationale d’études occitanes (Viella 2003 e 2009; Clara d’Anduza y Azalais d’Altier (Sabina Editorial 2010).
Il libro La voce del silenzio (ECIG 2005) – racconto di storia vivente – ha segnato una svolta nella sua ricerca. In seguito, sulle premesse di questo testo, ha proposto, nel 2007, alle amiche storiche, la rinominazione del gruppo, che da allora si chiama Comunità di storia vivente. Il suo ultimo libro è La Signora del Monte. Vecchie storie a Monforte d’Alba (Neos Edizioni 2011).