Petra Tzilla è nata a Benetutti (SS), laureata in pedagogia, lavora nella biblioteca comunale di Sassari, dove cura la sala dedicata ai ragazzi. Femminista da sempre è stata l’animatrice di diversi incontri poetici e culturali, dove i diritti delle donne si sono incontrati sempre con quelli della lingua sarda. Amante della poesia, quella sarda in particolare, scrive versi anche lei ed è tra gli autori de: “La luce oltre le crepe”, antologia poetica per sostenere le popolazioni terremotate della Bassa Emiliana. Conosciuta come Pedra Tzilla ha curato dopo un lungo lavoro di ricerca il libro: “Sa poesia de sas féminas – dae su ‘700 a sos annos chimbanta de su 900”. La poesia delle donne dal ‘700 agli anni cinquanta del ‘900. Una ricerca storica che ridà voce ed onore alle poetesse sarde per troppo tempo dimenticate, tanto da rischiare l’oblio. Per questo lavoro di ricerca ha ricevuto nel 2016 il premio “Maria Farina” del salotto letterario di Osilo (SS). Nel 2018 ha partecipato a importanti manifestazioni culturali aventi per tema “Sa poesia de sas Feminas” tra cui, Aspettando S. Lorenzo” che si svolge ogni anno a Perdas de Fogu (NU), animata e coordinata dallo scrittore e giornalista Giacomo Mameli. Del suo lavoro né hanno parlato diffusamente, tra questi non è mancato il parere del compianto giornalista e poeta Paolo Pillonca, nel suo libro pubblicato postumo:“La ricerca di Pedra Tzilla è primariamente un atto d’amore alla terra natia e alla sua lingua del cuore, in molti casi riempie vuoti abissali e in altri sistema organicamente molte conoscenze finora sparpagliate qua e là”. Con i poeti Stefano Flore e Mario Marras ha appena finito di pubblicare “Il Grido dei Curdi” dove ha tradotto in lingua sarda logudorese, le poesie che raccontano la vita, il coraggio e le tragedie del popolo e delle donne curde.