Trinh T. Minh-ha Nata nel 1952 ad Ha Noi, ha studiato e lavorato negli Stati Uniti, in Senegal, in Francia e in Giappone.Rifiutando qualsiasi concetto di identità etnica rigida e divisa, Minh Ha non si definisce né americana né asiatica, situandosi in quella forma di eredità culturale che si concepisce come continuo sconfinamento. E’ regista, scrittrice, compositrice, teorica della letteratura e professoressa di Gender e Women’s Studies e di Retorica presso L’Universitaà della California, Berkeley. I suoi temi di insegnamento riguardano le politiche culturali, la post-colonialità, le teorie e le pratiche femministe, le teorie critiche contemporanee e le arti, in particolare modo quelle musicali e visive. Regista di esperienza trentennale (a partire dai suoi primi film Reassemblage, del 1982, e Surname Viet Given Name Nam, del 1985, per arrivare al più recente Forgetting Vietnam, del 2015) presenta una originale concezione filmica che critica radicalmente la forma “documentario”, proponendo uno spostamento dal “parlare di” al “parlare vicino a” (speaking nearby). Centrale, nella sua teoria e nelle sue opere, e? il senso della reflexivity (riflessività), in cui si esce dalla centralità di un presunto “io” scisso che osserva e ci si pone nell’orizzontalità di una visione incrociata a più fuochi, in cui “chi osserva e? a sua volta osservato”. E’ stata insignita di numerosi premi internazionali e le sue opere sono state oggetto di oltre 20 retrospettive. Tra i suoi notevoli scritti critici, ricordiamo Woman, Native, Other. Writing postcoloniality and feminism (Indiana University Press, 1989); When the Moon Waxes Red. Representation, gender and cultural politics (Routledge, 1991); Elsewhere, Within Here: Immigration, Refugeeism and the Boundary Event (Routledge, 2011); Lovecidal: Walking with the Disappeared (Fordham University Press, 2016), tradotti in molte lingue, ma non ancora in italiano.