L’amore poderoso, prima opera narrativa di Oria Gargano, saggista, attivista e fondatrice di Be Free, affronta temi viscerali e universali come la politica, l’amore, l’emancipazione delle donne e i conflitti generazionali nell’Italia della seconda metà del Novecento. Ambientato nell’Italia post-fascista tra Roma e la campagna abruzzese, il romanzo ripercorre le tappe cruciali ed emblematiche del secondo dopoguerra, dalla caduta del fascismo alla resistenza, dall’età della ricostruzione agli indomabili anni ‘70 dei movimenti fino ad arrivare all’età di tangentopoli. I mutamenti storici e antropologici che hanno investito la società italiana e in particolare la soggettività femminile si riflettono nella storia Linda, la cui vita è raccontata dalla nipote Lilia.
Due i fili narrativi che, in un restituzione vibrante e realistica dell’epoca intessono la trama del romanzo: l’amore che lega Linda al suo compagno Leandro e la storia genealogica femminile che l’autrice traccia sia rispetto alle relazioni familiari sia ria rispetto alla pratica di relazione politica delle donne. Sullo sfondo di un contesto dilaniato dalla guerra civile tra partigiani e fascisti l’amore imprevisto e impossibile di Linda e Leandro rompe gli argini della Storia, forza gli schemi precostituiti e il destino imprimendo un novo corso agli eventi. Linda è figlia di un gerarca fascista che rimarrà ancorato agli ideali del ventennio e sulla figlia nutre altre aspettative, non certo di vederla sposata con Leandro, figlio della portiera povera e di un comunista morto durante la guerra civile spagnola. Mondi e modelli politici incomunicabili e inconciliabili le cui barriere saranno sopraffatte da un “amore poderoso”, foriero di libertà e speranze, per se stessi e per l’Italia, per la cui ricostruzione Linda e Leandro si impegnano attivamente cercando di dare vita a “nuovi concetti della politica” ; un amore incentrato sul rispetto e il riconoscimento, nutrendosi scambio e divergenze politiche che entrambi esprimeranno da posizionamenti differenti all’interno del partito comunista: Linda da femminista , Leandro, da uomo di partito e futuro deputato del PC; un amore inesauribile anche quando la morte di Leandro sopraggiunta durante gli li scontri di Genova del 1960, prenderà il sopravvento sulla vita senza tuttavia mai scalfire l’amore di Linda e il progetto condiviso di costruire un’ Italia più giusta e democratica. La formazione politica e intellettuale di Linda sebbene trovi radicamento nell’amore, senza il quale non avrebbe mai “agguantato il suo io profondo “o “l’assonanza con la parola libertà” percorre sentieri autonomi e originali. In un paese, qual’era l’Italia del tempo, profondamente caratterizzato da codici socio-culturali leggi e istituzioni patriarcali che assegnano alle donne un ruolo subalterno nella famiglia e nella società, Linda diventa un’insegnante, attivista di punta del movimento delle donne, lotta per l’emancipazione femminile, è protagonista delle battaglie per l’aborto, i consultori e per la fondazione dei centri antiviolenza di cui il libro in maniera autobiografica ripercorre le tappe fondamentali. Dalla ricca e fitta tessitura di figure femminile in relazione tra loro e che conpongoo il complesso mosaico della vita della protagonista traspare la forza politica delle donne, soggetti di una rivoluzione permanente agita non solo mediante la rivendicazione giuridica di un habeas corpus femminile ma inscrivendo nello spazio politico un differente modo di stare al mondo e di interpretare la politica. Il romanzo esplora il tema della solidarietà femminile e della sorellanza. Le donne si sostengono a vicenda, si alleano nella vita privata sia nella vita pubblica, forgiano un nuovo modello di comunità nel tentativo di produrre una coscienza femminile diffusa tesa a scardinare la costituzione materiale e simbolica del potere maschile, la cultura della sopraffazione, la prevaricazione sull’altro, il disconoscimento delle differenze. E su questo processo di umanizzazione femminista, a fronte dei mutamenti sopraggiunti libro ci pone degli interrogativi attuali ineludibili circa la persistente declinazione maschile della politica e dello spazio pubblico.
La seconda chiave narrativa tocca gli aspetti del romanzo familiare e genealogico. Linda rappresenta la prima di una triade genealogica di donne libere che pone nell’autodeterminazione e nella libertà il significato della propria esistenza: madre figlia, nipote guardano il mondo da angolature diverse e in forme e contenuti differenti, come in uno specchio di storie riflesse, si confrontano, si sovrappongono; si fanno misura della liberà dell’altra, trovando analogie in grado di colmare distanze che separano vissuti diversi ma uniti dal potente desiderio di libertà e di fare della politica e della libertà femminile un nodo costitutivo della propria esistenza. Permeato da incomprensioni generazionali e ideologici , il conflitto tra Linda e la figlia Lea vedrà uno spiraglio di luce, all’indomani del delitto del Circeo, un evento tragico che metterà a nudo la loro vulnerabilità di donne a causa di un sistema di potere pervasivo che le inchioda a ruoli ancillari e funzionalistici, a prede su cui esercitare l’atto sessuale come forma primaria di potere politico. L’elaborazione di questo trauma costituirà un terreno fertile di comprensione reciproca e un’eredità simbolica da consegnare nelle mani della nipote Lilia. L’amore poderoso è una riflessione attuale sulle contraddizioni della politica, sui conflitti e i nodi politici della libertà femminile, sulla complessità del rapporto madre-figlia e delle relazioni di genere. E’ una dichiarazione d’amore per il femminismo, un omaggio alla forza delle donne e alla loro capacità di trasformare il mondo.
Angela Ammirati in MITICA! Percorsi in relazione in memoria di Paola Masi