¡Revolucionaria! Le vite intrecciate, la musica senza tempo e le lotte grandi come il mondo di Violetta Parra, Mercedes Sosa e Chavela Vargas, Lavinia Mancusi con Illustrazioni di Giulia Ananìa. RedStar Press 2024

Tre biografie di donne revolucionarie – Violeta Parra, Mercedes Sosa e Chavela Vargas, cantautrici, cantanti, cantore delle loro storie e di quelle del Latino America. 

Tre vite raccontate tre volte: dalla loro musica, dalla scrittura di Lavinia Mancusi e dalle illustrazioni di Giulia Ananìa.
A scrivere Mancusi non è sola, dice nella prefazione, Parra, Sosa e Vargas parlano da sé, attraverso le loro canzoni scelte, raccolte e restituite tra la prosa. Le illustrazioni di Ananìa, restano su uno strato visivo incompleto, si posano un attimo prima dello scatto fotografico, così che chi legge può soffermarsi sulla propria scenografia. 

Un’esperienza corale tra chi ha scritto, cantato, chi scrive ora, chi illustra, chi ora legge. 

Attraverso le vite e le canzoni di Parra, Sosa e Vargas si attraversano intergenerazionalità e memoria; classe e spazio pubblico; soggetti imprevisti e relazioni. 

Intergenerazionalità e memoria. Costruire la memoria e riconoscersi nell’intergenerazionalità è un dono che ci rende libere-3. Come Violeta Parra, a una festa di famiglia, quando incontra per la prima volta la Pelusita, la nonna del suo compagno, che le dice «ai miei tempi anche io suonavo la chitarra» […] «La Pelusita rideva sempre di gioia per questo nostro incontro. Non so quanto fosse consapevole di essere stata la prima semilla del progetto che avevo in mente, riscattare la cultura popolare» (p. 29-31).

Classe e spazio pubblico. Dal Cile, Argentina, Messico, sono donne che hanno raccontato tre storie dentro le storie del Latino America. Tre donne che cantano delle ultime e degli ultimi, perché prima di tutto cantano di sé, delle loro radici, dell’appartenere in cui si inscrivono le loro vite. Non si fanno convincere dalla credenza che alle donne è riservato lo spazio privato, familiare, e confidano che ci sia posto per loro e per altre/i nello spazio pubblico. «Mi trovai a camminare come se stessi andando controvento. […] cantavo con il braccio teso e il pugno chiuso. Poi dissi solo: ‘Mi chiamo Mercedes Sosa, sono argentina’. […] Decisi di cantare La Carta di Violeta Parra che era vietata, tutti lo sapevano. […] Pian piano i musicisti cominciarono ad accompagnarmi, uno dopo l’altro… finché fummo tutti. Ce l’avevamo fatta!» (p. 90).

Soggetti imprevisti e relazioni. Donna, brutta, lesbica. Soggetti imprevisti che si tenta di addomesticare. A qualcuna si riconosce la dote della voce, ma è costretta a cantare solo in casa oppure davanti agli amici del padre. Qualcuna a scuola la chiamavano maleza perché aveva il viso segnato dal vaiolo a cui era scampata insieme ai suoi fratelli. Qualcuna non si capisce se sia uomo o donna. Solo dopo essersi scelte diventa possibile una relazione che le possa raccontare. Come quella tra Chavela (Vargas) e Frida (Kahlo): «Con Frida ho afferrato il cielo con le mani ogni mattina. Fino al giorno in cui le ho detto: ‘io vado via!’. E lei mi ha risposto: ‘lo so’» (pp. 111-113).

¡Revolucionaria! è un libro che racconta le urgenze che muovono queste tre vite (e forse molte altre), fuori dalla narrazione maschile del coraggio, dentro le relazioni che, con responsabilità e amore, ti riconoscono.

Roberta Paoletti in Lesbiche-3 amare