Nel continuare la riflessione sulla libertà femminile, per scoprirne i segni nel presente e nel passato, questo numero è dedicato ad alcune donne che chiamiamo “bizzarre e birbone”. Sono “figure” capaci di comunicare una forte consapevolezza del loro essere donne e del loro gioco obliquo e ironico con un “femminile” codificato.
BIZZARRE BIRBONE, DWF (33) 1997, 1
Editoriale
Indice
MAE WEST. Ovvero: la bontà non c'entra niente, carina
Una scelta delle deliziose, bizzarre e birbone battute di Mae West, tratte dai suoi film, e accompagnate da una breve nota biografica. Mae West ha sempre scritto i propri dialoghi ed è spesso stata l'autrice e dei soggetti e /o delle sceneggiature, creando una potente persona. Una figura femminile che esaudiva e ridicolizzava insieme i sogni maschili, i loro desideri e paure della sessualità femminile.
IL LUCIFERO DELLE MASSAIE
L'autrice ricostruisce qui la vita di Paola Masino, una scrittrice italiana contemporanea, che insieme al suo compagno Massimo Bontempelli è stata una figura centrale della vita intellettuale nella prima metà del secolo. Acutamente avvertita del conflitto fra la libertà femminile e il ruolo e l'identità assegnati alla donna, Masino trasforma questa consapevolezza - consapevolezza di un'indomabile disfatta - nel racconto Nascita e morte di una massaia.
UNA VITA CORSARA
L'autrice rilegge Storia della vita di Mrs. Charlotte Charke, racconto autobiografico in cui Charke, un'attrice figlia dell'attore, commediografo, e impresario teatrale Colley Cibber, recita il suo ruolo maschile e femminile sul palcoscenico e nella vita, mantenendo e sovvertendo insieme le pratiche teatrali e sociali dell'Inghilterra del XVIII secolo.
UN VERO CARABINIERE
Una sintesi della vita e della carriera di Tina Pica, attrice di teatro e di cinema, nella grande tradizione napoletana. "Attraverso di lei, nel cinema degli anni Cinquanta, ha avuto voce una certa ruvidezza femminile tutta meridionale: la ruvidezza di quelle donne che magari si segnano in chiesa e obbediscono alle guardie ma che poi sanno perfettamente come l'anima e la carne possano condurre altrove".
INEDITO CARTEGGIO
In questa sezione della rivista, dedicata a temi filosofici e curata da Angela Putino, viene presentata una riflessione di Laura Boella nella forma di una lettera alla stessa Putino. "La questione è - scrive Boella - che la differenza sessuale non è per me né un oggetto di pensiero né un metodo: è un nudo fatto".
L'autrice espone la propria conclusione che è "a doppia punta: molti spostamenti e rotture nella tradizione del pensiero non sono interpretabili se non come effetti della differenza (a cui si aggiungono nel nostro secolo le pensatrici con esperienze, linguaggio, fonti e maestri), ma questo non vuol affatto dire che la differenza parli in quanto tale".
MARGHERITA PORETE "BEGUINE MOULT SUFFISANT" E IL MOVIMENTO BEGHINO DEL XIII SECOLO
In questa sezione della rivista una studiosa femminista presenta una più giovane studiosa. In questo caso la filosofa Luisa Muraro presenta il saggio della sua allieva Antonia De Vita su Margherita Porete, autrice di Lo specchio delle anime semplici. Porete è una beghina del tempo di Dante, il cui libro, riscoperto recentemente, è considerato un capolavoro della letteratura mistica medievale e costò all'autrice la vita, dato che morì sul rogo nel 1310 a Parigi.
De Vita guarda a Margherita come a una figura storica, alla sua rappresentazione in Lo specchio, e alla "differenza" che emerge in questa rappresentazione. Il testo di Porete viene anche analizzato per discutere le tesi contemporanee sulla differenza femminile.
SELECTA
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