Questo numero continua la sperimentazione di nuovi modi di produrre la rivista. In genere, la “materia” di un numero è scelta in relazione ad una specifica proposta di una delle redattrici o per il suo chiaro significato politico nel presente. La materia è quindi setacciata almeno per un mese (a volte di più) negli incontri settimanali della redazione per preparare un breve schema scritto che viene poi passato alle donne che potrebbero collaborare con un articolo.
Il fatto che in questo caso la proposta della “materia” venga da una donna al di fuori della redazione (Rosetta Stella), una sorta di “redattrice ospite” in stretta collaborazione con una redattrice (Federica Giardini), denota un significativo distacco dalle procedure usuali.
Il punto di partenza del numero è il Canto V dell’Inferno di Dante come pretesto per riflettere sullo stato presente delle relazioni fra donne e uomini e, più in generale, sull’eterna questione dell’amore. La scelta delle collaboratrici è stata di Stella e Giardini ma i pezzi sono stati anche discussi in redazione.
(fg)