Un invito
Bilancio del primo anno di attività. Annuncio dell’apertura della Biblioteca e del Centro Studi “Donna Woman Femme” presentati alle pagine 159-160.
Dibattito [Movimento e istituzioni]
Ecco l’argomento di una conversazione organizzata da “nuova dwf” tra Mariella Gramaglia e Manuela Fraire, del movimento femminista, Margherita Repetto dell’Unione Donne Italiane e Giglia Tedesco, deputata comunista. L’insuccesso, nel giugno scorso, della legge sull’aborto è stato il punto di partenza per esaminare le caratteristiche del movimento femminista in una prospettiva storica e per individuare le contraddizioni interne così come i suoi rapporti con la sinistra italiana.
Il problema della distinzione tra emancipazione e liberazione femminile ha fatto esplodere i contrasti più significativi. La necessità, in questo momento storico, di una forte autonomia del movimento delle donne è stata riconosciuta e sottolineata dalla generalità, senza che si siano pertanto perdute di vista le difficoltà di ordine pratico.
L’unificazione, infatti, delle diverse aggregazioni femministe – prima di tutto del movimento femminista propriamente detto e dell’Unione Donne Italiane, più legata alla vita politica dei partiti e del movimento sindacale – pretende strategie politiche complesse che dovranno essere stabilite sulla base di obbiettivi prioritari ben definiti. L’unificazione nella diversità sembra, in ogni modo, l’unica maniera per uscire da una crisi di identità politica abbastanza diffusa nelle aggregazioni di donne.