MITICA! Percorsi in relazione in memoria di Paola Masi, DWF (137-138) 2023, 1-2

Editoriale

Ascolta il Podcast con l’Editoriale e la Biografia politica di Paola Masi 

 

Editoriale

Il 4 novembre dello scorso anno, quando pensavamo che la giornata stesse volgendo a conclusione, una catena di telefonate ci raggiungeva una a una. Paola è morta.

“Ci siamo sentite impreparate […]. Paola se n’è andata troppo presto. Ci vorrà tempo per farcene una ragione”, così abbiamo scritto nell’editoriale del numero NON HO L’ETÀ. Frequentare la vecchiaia, DWF (134-135) 2022, 2-3, che stavamo preparando ancora insieme a lei.

A distanza di alcuni mesi, ragione non ne troviamo ancora. Attorno a questo vuoto, però, abbiamo sentito forte la nostra relazione con lei e rintracciato le sue relazioni con altre donne. Non c’era altra strada che stringerle insieme: esperienze, ricordi, aneddoti, pensieri, vissuti.

Ne è nato un ciclo di incontri, che dà il titolo anche a questo numero. In un luogo, la Casa internazionale delle Donne di Roma, che non è soltanto la sede della redazione DWF, ma uno spazio a cui Paola ha dedicato molti anni del suo impegno militante.

Un percorso che non è stato solo un omaggio, ma una scommessa sul futuro, che ha fatto incontrare intelligenze, generato affetto, commozione, aspettative, rilanci. Un ciclo di cui sarebbe stata – pensiamo – contenta, e un po’ troppo lusingata per i suoi gusti.

Le tappe si sono decise da sé, è bastato seguire le tracce del percorso politico di Paola in oltre 40 anni di militanza femminista, la tessitura dei rapporti costruiti per affermare la libertà femminile e una visione e lettura del mondo fondate sulle pratiche del partire da sé e dell’autodeterminazione.

Da qui siamo arrivate alle donne che sono state relazioni significative per lei. Una di queste, Bianca Maria Pomeranzi, ci ha lasciate pochi giorni fa, altra perdita enorme per il movimento femminista e lesbico italiano.

Insieme abbiamo dunque organizzato cinque incontri, un’occasione di confronto e riflessione tra gruppi e singole.

Il 25 marzo abbiamo parlato di guerra, con Bianca Maria Pomeranzi, Maria Luisa Boccia, Gabriella Bonacchi, Maria Rosa Cutrufelli, Tamar Pitch che insieme a Paola e altre avevano fondato il collettivo Balena nel 1999 subito dopo l’inizio della guerra in Kosovo (p. 12).

Il 1 aprile abbiamo ospitato Giuliana Bruno, scrittrice, professora a Harward e grande amica di Paola, che ci ha donato una lectio magistralis sul rapporto tra la storia culturale e le teorie femministe dei media (p. 26).

Il 15 aprile ci siamo confrontate sul rapporto tra generazioni e l’importanza della memoria con il Laboratorio di studi femministi Sguardi sulle differenze, fondato da Serena Sapegno, altra relazione molto significativa per Paola, Monica Cristina Storini e Fabrizia Giuliani (p. 40).

Il 6 maggio l’abbiamo dedicato a quella passione che Paola ha trasformato anche in lavoro, l’economia. Insieme alle economiste Annalisa Rosselli, Marcella Corsi e Paola Giucca, e con il prezioso contributo della sociologa Emanuela Lombardo, abbiamo interrogato l’economia dalla prospettiva femminista (p. 50).

Per l’ultimo incontro, il 20 maggio, dedicato alla letteratura, ci siamo fatte accompagnare dalle fondatrici della libreria delle Donne di Roma Tuba, spazio pubblico e politico che Paola ha sostenuto fin dalla nascita. Barbara Leda Kenny e Viola Lo Moro ci hanno accompagnato in una riflessione tra scrittura, movimento e vita delle altre che si è svolta nelle parole di Elvira Seminara, Margherita Giacobino e Giulia Riva (p. 78).

Ci siamo sentite ospiti – nella duplice accezione di chi accoglie e chi è accolta – del teatro di una vita. Quella di Paola, ma anche le nostre. Un foyer di incontri, e poi le repliche, mai uguali alle precedenti. Questo numero vuole tenerne traccia, per noi e per chi verrà dopo.

Ragioni, dicevamo, non ne abbiamo trovate. Gratitudine e nutrimento quelli sì, e qualche idea ed energia per proseguire.

La prima nuova idea l’avete sotto gli occhi, un progetto che pensavamo già da tempo e che si concretizza, non a caso, proprio con questo numero. La nuova veste grafica della rivista, firmata da Alessandra Conti, vuole lasciare più aria, sollecitare la fantasia, fissare immagini e parole con l’aiuto del tratto grafico.

Da ogni sasso depositato tra queste pagine intendiamo ripartire.

(tdm, rp)

 

Biografia politica di Paola Masi

L’incontro di Paola Masi con il femminismo è stato fulminante. Ha poco più di vent’anni quando nel corso di un’assemblea del movimento studentesco alla facoltà di lettere della Università La Sapienza di Roma conosce Gabriella Frabotta e Alessandra Bocchetti che da poco tempo ha aperto Studio Ripetta, un luogo di incontro, riflessione, e analisi critica impegnato nella decostruzione di quanto veniva raccontato e detto sulle donne e nel dare un nuovo senso e significato alle loro esistenze e ai loro desideri.

È la fine del 1975 e due giorni dopo quell’incontro, Paola chiama al telefono Alessandra e le comunica di voler partecipare alle riunioni del collettivo.

In quel periodo sono tantissime le donne che si organizzano in gruppi per confrontarsi sul proprio vissuto personale ritenuto politico e punto di partenza per le battaglie da fare. Inoltre, sono sempre più forti e diffuse le critiche al modello emancipazionista e garantista perseguito dai partiti di sinistra. Come pure quelle ai gruppi della nuova sinistra ritenuti maschilisti e ottusi rispetto alle richieste delle loro compagne di lotta.

Al collettivo femminista Studio Ripetta, Paola legge e discute criticamente i testi sulla storia, filosofia, antropologia, psicanalisi, letteratura e partecipa a incontri con pensatrici come Lucy Irigaray, che ritengono il legame con il femminismo un punto di svolta nel loro percorso. Organizza seminari e riunioni aperte alle altre donne. Nel 1978, collabora al numero 8 di “Differenze” curato dal collettivo. Un ruolo attivo lo svolge anche nelle assemblee dei gruppi femministi romani di via Capo d’Africa e via Germanico e prende parola ai grandi appuntamenti nazionali del movimento come il convegno di Paestum su “Corpo e sessualità” del dicembre 1976 cui hanno partecipato più di 500 donne.

Dopo un periodo di “aspettativa” dalla militanza attiva passato in parte in India e in parte in altri paesi esteri per studio, Paola risponde positivamente alla chiamata di Annarita Buttafuoco per un rilancio, anzi una ripartenza, di Dwf come uno strumento di lotta politica e non più rivista di antropologia prima e di studi sulle donne poi.

Siamo alla metà del 1984. Il gruppo chiamato a costruire il nuovo progetto è composto da donne che vengono da diverse esperienze di militanza femminista. Insieme ad alcune compagne della precedente redazione iniziano a lavorare e a realizzare i numeri della rivista ponendo questioni e temi di forte interesse politico.

DWF nel corso degli anni ha avuto crisi e diverse ripartenze. Lo stesso gruppo redazionale si è modificato con uscite, a cominciare da quella di Annarita Buttafuoco che ha passato immediatamente la direzione a Vania Chiurlotto, e nuove entrate.

Paola partecipa a tutti questi cambiamenti, senza mai lasciare la rivista fino alla sua morte, fornendo un contributo assolutamente cruciale. Un impegno che è durato quasi quarant’anni. D’altra parte è’ sempre stata convinta che la continuità di DWF era parte del suo progetto politico finalizzato a costruire un pensiero di esperienze e pratiche politiche, una genealogia femminista, una solida via di libertà per le donne.

Cercare un confronto fuori DWF con le altre compagne, avviare e sostenere nuove iniziative, partecipare o fondare altri collettivi è stato un altro elemento che ha caratterizzato la biografia politica di Paola Masi. A confermarlo sono la sua partecipazione al gruppo Balena o al progetto della Costituente e la decisione di entrare nel Direttivo della Casa Internazionale delle Donne durante la prima presidenza di Francesca Romana Koch (2011-2013).

Nonostante l’intensa attività politica, Paola Masi non ha affatto tralasciato i suoi studi. Dopo essersi laureata a La Sapienza di Roma in Scienze politiche, ha svolto attività di ricerca in Europa presso la Commissione Europea e negli Stati Uniti al Fondo Monetario Internazionale. Per formazione, e per la sua immensa curiosità, ha sempre prestato una grande attenzione alle interrelazioni dell’economia con le altre scienze e cercato di coniugare esplicitamente i propri interessi con l’esperienza femminista. In Banca d’Italia, dove lavorava dalla seconda metà degli anni Ottanta, ha maturato una notevole conoscenza del Sistema dei pagamenti internazionali, un settore di grande responsabilità e soggetto a radicali innovazioni. E di questo si è occupata fino alla fine, fornendo notevoli contributi alla implementazione di importanti progetti sulle infrastrutture delle banche centrali per il trasferimento monetario tra i diversi soggetti economici.

 

(pc)

Indice

MATERIA

STANCHE DI GUERRA... ANCORA?

INTRODUZIONE. Tra geopolitica e partire da sé. Conflitto, cura, relazioni per pensare la guerra in ottica femminista
IL GRUPPO BALENA CHE VIDE LA GUERRA NEL PASSAGGIO D'EPOCA DELLA GLOBALIZZAZIONE
A NUOTO. Tra rimozione e incancellabile rimembranza

FILOSOFIA DELLA RELAZIONE. ARTI VISIVE, STORIA CULTURALE E TEORIE FEMMINISTE DEI MEDIA

INTRODUZIONE. Storia di una relazione
LECTIO MAGISTRALIS

GENERAZIONI A CONFRONTO

INTRODUZIONE. Mai troppo vicine, mai distanti. Costruire rapporti intergenerazionali

CAMBIARE IL FUTURO DELL'ECONOMIA. COSA STIAMO FACENDO

INTRODUZIONE. Se i conti non tornano
FEMMINISMO ED ECONOMIA. Cosa abbiamo cambiato
L'ECONOMIA È CURA. Un approccio femminista
RICORDANDO PAOLA MASI IN UN'ISTITUZIONE
COSA PUÒ CAMBIARE UNA PROSPETTIVA DI GENERE NEL GOVERNO DI UN PAESE. Notizie dalla Spagna

AFFRONTARE LO SCAVO. GENEALOGIE DEL PRESENTE TRA SCOPERTE, RICERCA E SCRITTURA

INTRODUZIONE. Politica e letteratura, le parole che (ci) spostano
TUBA. La libreria della donne che si fa spazio pubblico
IL DOPPIO MOVIMENTO DELLA LETTERATURA CHE AMIAMO
LA MIA FAMIGLIA LETTERARIA
LA ZIA DI (DONNA) CHISCIOTTE
ALLA SCOPERTA DELLA LETTERATURA AFRICANA

POLIEDRA

SI DICE DONNA. Il primo (e unico) programma televisivo femminista in Italia

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