PER LEGGE DI NATURA. Donne e scienza, Nuova DWF (17) 1981

Editoriale

Si constata che nel movimento femminista hanno avuto largo spazio gli studi – e le lotte – relativi al corpo, all’aborto, alla medicina in genere; che è stata affrontata l’antinomia natura/cultura, ma più spesso dal lato della cultura; che è più scarsa la ricerca sul rapporto donne-scienze, in particolare scienze biologiche.

Il numero privilegia articoli e interventi che, attraverso una critica epistemologica e di metodo, evidenzino l’impatto dell’ideologia sulle scelte scientifiche, sia nella scienza in generale, sia in quei settori di confine tra biologia e psicologia che più direttamente hanno avuto un ruolo nel legittimare la “naturalità” della condizione femminile.

Indice

DOMINIO ED ESCLUSIONE. Le donne e la scienza
L'articolo si apre sull'esame delle conclusioni dei critici della scienza capitalista nel loro approccio analitico alle forme esistenti e alle conoscenze degli anni '70. Esso prova che questi critici (benché siano senza alcun dubbio contrari al sessismo) propongono teorie che occultano il sessismo. L'analisi della divisione sociale del lavoro si limita alla differenza tra lavoro manuale e lavoro intellettuale nell'ambito produttivo. Ignorando il secondo sistema di produzione, la riproduzione, l'analisi esclude il rapporto scienza-patriarcato e la divisione sessista del lavoro, in cui i compiti più delicati sono sistematicamente affidati alle donne, con o senza remunerazione. Superare la divisione del lavoro apre la strada a una tecnologia e a una conoscenza scientifica nuove che permetteranno all'umanità di convivere armoniosamente anziché conflittualmente con la natura e con le nostre proprie nature. Occorre riconoscere l'esigenza e l'importanza di questo compito.
SOCIOLOGIA ANIMALE E FISIOLOGIA POLITICA
L'assimilazione del corpo organico al corpo sociale, della fisiologia alla politica, è stata all'origine di un insieme di giustificazioni, antiche e moderne, del dominio. In particolare di quelle che si basano sulle differenze cosiddette naturali, ineluttabili e quindi giuste. L'autrice, a partire dalla critica del rifiuto delle scienze naturali, o della capitolazione di fronte all'assimilazione suddetta (due posizioni che sono interne al movimento femminista) sviluppa un'analisi critica delle prime teorie che, in America, negli anni Trenta, in conseguenza dello studio dei primati, hanno sancito il legame "naturale", "fisiologico" tra sessualità e dominio come giustificazione di un ordine sociale basato sul dominio e sulla competizione.
TAVOLE
Nell'inserto, preceduto da una rapida biografia, si riproducono sedici illustrazioni tratte dalla Dissertatio de generatione et metamorphosibus Insectorum Surinamensium dell'artista ed entomologa nata a Francoforte, vissuta in Olanda e nel Surinam (Guaiana olandese) dal 1647 al 1717, completamente dedita allo studio degli insetti.
IL TRANSESSUALISMO. La genesi dell'identità sessuale
A partire dall'analisi della transessualità, le teorie attuali e i dati sulla determinazione sessuale sono brevemente rivisitati, mettendo l'accento sulla genesi dell'identità sessuale. L'esame delle differenti ipotesi sul ruolo dei fattori biologici (genetici ed ormonali), educativi (relazioni genitori-figli), delle norme e delle pressioni sociali sessiste, mette in evidenza la separatezza fra i differenti approcci al problema, l'assenza di una visione globale, di una rete interattiva che riunisca i diversi fattori importanti, l'assenza di una ricerca scientifica che superi la dicotomia riduttiva fra natura e cultura e l'equivalenza altrettanto riduttiva fra cultura e ambiente interfamiliare.
DICOTOMIE CEREBRALI E DIFFERENZE TRA I SESSI. Metodi, limiti e problemi della ricerca sulla laterizzazione emisferica
La scoperta che i due emisferi cerebrali sono specializzati in funzioni differenti costituisce l'oggetto di numerose ricerche e discussioni fra neurologi, psicologi e specialisti in scienze sociali. In particolare molte ricerche hanno messo in luce le differenze fra i sessi nella asimmetria emisferica o lateralizzazione cerebrale. Attraverso un esame critico di queste teorie, delle loro contraddizioni clamorose o nascoste, dell'uso e dell'abuso dei "dati" utilizzati per confermare le tesi degli esperti che si sono dedicati al problema, l'autrice dimostra come, nella maggior parte dei casi, questi esperti tentino di "provare" cose e fatti che non sono nient'altro che l'espressione della loro stessa ideologia e giunge a tracciare una linea di possibile approccio femminista al problema.
"LA LUNGA NOIA DELLA GRAVIDANZA". La medicina del Settecento di fronte alle donne incinte
L'autrice analizza in particolare il modo di porsi della nascente scienza ostetrica di fronte alla gravidanza attraverso l'analisi di alcuni testi di ostetricia - per lo più manuali delle scuole per medici - pubblicati nella seconda metà del secolo XVII. Cominciano la medicalizzazione della gravidanza e del parto e un controllo "scientifico" sulla donna e sulla sua capacità di generare.
GENETICA E PARITÀ DI DIRITTI. IL RICONOSCIMENTO DI PATERNITÀ
In Italia la Corte di Cassazione ha di recente sentenziato che sono ammissibili prove genetiche anche nelle cause di riconoscimento di paternità, oltre che nei casi di esclusione di paternità. L'autore spiega quali sono i progressi della genetica che hanno consentito tale risultato: d'ora in poi anche la paternità può essere rintracciata con assoluta sicurezza. Questa antica rivendicazione (1904) del movimento emancipazionista italiano, tesa a corresponsabilizzare il padre rispetto ad una presunta "colpa" della donna, può presentare aspetti problematici, sia in relazione alla legislazione sull'aborto, sia in relazione alla fecondazione artificiale.