La redazione riflette sul significato della politica in Italia, oggi che il primato della politica partitica e parlamentare attraversa una crisi dovuta a motivi interni e internazionali. Pur considerando in modo positivo questa situazione, DWF si interroga sulle conseguenze che toccano le donne a livello sia istituzionale che professionale e sociale; si domanda se e in che modo queste donne possano coltivare ancora il senso di appartenenza a un “genere politico”. È forse necessaria una nuova “narrazione” di sé in modo da salvaguardare la percezione di una comunità politica di donne. Su questi temi sono state rivolte quattro domande ad alcune donne che rispondono anche a partire dalle loro esperienze.
1. Nell’editoriale esprimiamo un giudizio, anche in rapporto con il movimento delle donne, sulla fine di tutta una fase della politica italiana e dello stesso primato della politica. Su questo vorremmo un confronto: su quale può essere oggi il senso della politica, più ampiamente, per una cittadina di questo paese, più strettamente, per chi vi guardi da una storia e da una cultura femminista.
2. Dire che le donne ormai “sono ovunque” è un luogo comune che registra una verità. Ci sembra utile dire come ci siamo, se e in qual modo conserviamo una capacità di espressione significativa di noi stesse in una vita tutta scandita dalle categorie produzione/riproduzione.
3. Osservando l’agire politico delle donne impegnate nelle istituzioni elettive sentiamo una mancanza di “narrazione” sia dei guadagni – se ci sono – sia degli ostacoli, che ci sono sicuramente. È necessaria tale narrazione ai fini del significato della politica?
4. Noi registriamo un senso di perdita della comunità politica delle donne. Nella sua esperienza verifica comunque un riferirsi delle donne alle donne tale da potersi configurare come comunità (intellettuale, scientifica, imprenditoriale…)?