I risultati delle recenti elezioni politiche (27-28 marzo) che hanno visto la vittoria della destra, hanno acceso un rinnovato dibattito sul senso e le forme della politica. Questo numero di DWF è un contributo a quel dibattito, rivolto sia alle donne che hanno scelto di essere attive nella politica istituzionale, sia a quelle che – a partire da sé – privilegiano una diversa concezione dell’azione politica.
UNA QUESTIONE DI GOVERNO, DWF (22-23) 1994, 2-3
Editoriale
Indice
SOGGETTI ECCEDENTI
L'autrice riflette e interpreta la nuova situazione politica. Una situazione in cui le forze conservatrici e reazionarie governano il paese e in cui si assiste a un aumento del numero delle donne in parlamento, in generale, ma specialmente nella destra. Quest'ultimo aspetto sembra contraddire il legame tradizionale tra la sinistra e il movimento delle donne; tale legame va dunque riconsiderato, anche per valutare le nuove forme che potrebbe prendere.
PICCOLE STORIE ZEN SUL SENSO DELLA POLITICA
L'autrice discute il libro di Luciana Viviani, Rosso antico. Come lottare per il comunismo senza perdere il senso dell'umorismo (Giunti 1994), e legge questi brevi racconti autobiografici quali exempla che possono insegnarci molto sulla politica di oggi e aiutarci a riconoscere le qualità necessarie per riscoprirne il vero senso.
LA DOMANDA NASCOSTA
Esiste un tempo in cui le esigenze della democrazia chiedono alle donne di ridefinire le loro priorità? Dobbiamo assumere la sconfitta della sinistra alle recenti elezioni come una nostra sconfitta? Non possiamo pretendere che nulla sia cambiato, ma non possiamo nemmeno schiacciare la nostra politica sui risultati elettorali; la libertà femminile non è una questione di voti e la costruzione di autorità femminile deve procedere anche in una situazione politica in cui altri problemi sembrano essere prioritari.
IL PIACERE DELLA POLITICA
Abbiamo chiesto a tre donne, che in modi diversi sono attive nella politica istituzionale, di parlare della loro percezione del piacere della politica, a partire dai loro itinerari personali e in merito alla situazione attuale. Quali sono le ragioni delle loro scelte, gli ostacoli che incontrano, le ricadute positive e negative nelle loro vite? Quali relazioni, con altre donne e/o con uomini strutturano la loro attività?
IL PARADOSSO DELLA COMUNICAZIONE
Le autrici, redattrici di DWF, analizzano un problema apparentemente secondario, cioè la difficoltà che una rivista femminista spesso incontra, quando chiede un articolo a donne che hanno raggiunto posizioni importanti, donne emancipate che hanno una forte consapevolezza del loro valore e che dovrebbero essere in sintonia con il femminismo, ma che non sono personalmente coinvolte e non intervengono nei dibattiti.
Si tratta di una difficoltà politica. Come si può superare questa distanza? Quale relazione va istituita per comunicare il vantaggio che una riflessione di genere sull'esperienza può portare a quella donna?
UGUALI/DISUGUALI
Questa sezione della rivista, (intitolata a Themis, la dea greca della vita comune e delle assemblee, curata da Angela Putino in collaborazione con Giovanna Borrello e Valeria Frescura) è dedicata a una riflessione filosofica su concetti e temi significativi per il pensiero femminista.
Questa volta le autrici intervengono nel rinnovato dibattito sul senso dell'uguaglianza e della differenza, e sul significato della politica. Putino ricorda come, quando in un gruppo di donne la sfera dell'intimo perde di centralità e la discussione si sposta sui modi di relazione tra donne, "un evento politico ha luogo". Il circolo dell'assemblea è un vuoto che depotenzia la forza (bia) per crearne un'altra (kratos), situata in uno spazio comune (koinon).
Frescura reinterpreta alcuni concetti foucaultiani per delineare, con Weil, un sapere filosofico legato all'esperienza degli esseri umani e capace di cogliere e riformulare questioni in modo inedito.
UNA VITA PEL MAGISTERO. Gida Rossi e "Le memorie di una vecchia zitella"
Tonini guarda, anche attraverso gli scritti autobiografici di Gida Rossi, alla vita di questa donna, un'insegnante che partecipò alla vita intellettuale di Bologna fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. La donna insegnante è una delle figure della contraddittoria emancipazione che all'epoca muoveva i suoi primi passi in Italia.
Nel leggere Gida Rossi, l'autrice analizza "le pressioni cui [quelle donne] erano soggette da parte delle autorità locali e scolastiche" e in generale da parte della società, "i pregiudizi introiettati ma anche la consapevolezza di loro stesse e del loro ruolo o missione".
DIRITTO CIVILE E PATRIARCATO
L'autrice prende posizione a favore della "uguaglianza - senza assimilazione" e, nel contesto dell'attuale dibattito sul diritto, ritiene inevitabile la rivisitazione della storia del diritto come storia del dominio patriarcale e della resistenza, ovvero del movimento sociale delle donne.
A questo fine riesamina lo stato della questione a partire dall'Illuminismo e si sofferma poi in particolare sull'origine del Code civil francese del 1804, letto come reazione patriarcale alla legislazione rivoluzionaria del 1789-1795. Processo che in altre forme si ritrova anche nella formazione del Codice civile prussiano.
UNA TEORIA FEMMINISTA DEL DIRITTO. Che differenza fa
Il saggio è una riflessione sul progetto femminista relativamente al diritto e su due contemporanei approcci giuridici femministi alla costruzione storica delle donne come "differenti".
All'impostazione maschile che riduceva la differenza a inferiorizzazione sulla base di una pretesa "natura biologica", ovviamente le femministe hanno inizialmente opposto un concetto di uguaglianza fondato sul rifiuto di riconoscere la rilevanza giuridica di qualsiasi differenza. Più di recente, si è invece recuperato il concetto di differenza in senso positivo.
A sostegno di questa posizione, l'autrice introduce il concetto di "vita di genere" come costruzione sociale : è un tentativo di aprire uno spazio nella legge ad una prospettiva di donne come distinta da quella maschile e, nello stesso tempo, di fornire alle donne la possibilità di unirsi fra loro - quali che siano le differenze tra donne - rispetto ad alcuni aspetti specifici della loro vita.
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