Articoli scritti per DWF
Recensioni curate per DWF
Traduzioni curate per DWF
Libri recensiti da DWF
Articoli scritti per DWF
(a cura di), La donna colombiana: presente e futuro, 1975, anno I, n. 1,
pp. 111-135
Le donne colombiane, come molte altre, sono
forzate a dedicare tutta la loro vita alla casa e alla famiglia. In aggiunta
a questa forma di discriminazione, comune ad altre culture, le donne colombiane
sono anche fortemente discriminate a livello economico, giuridico e politico.
Di conseguenza trovano difficoltà a entrare nei processi produttivi caratterizzati
da un mercato del lavoro estremamente instabile, insicuro che priva di garanzie
uomini e donne.
Ma anche quando il privilegio di un certo tipo di educazione le mette in grado di aspirare a un'attività lavorativa, sorgono due problemi principali: 1) conflitti psicologici tipici dei cambiamenti delle norme e 2) difficoltà oggettive derivanti da una società ancora carente di servizi sociali. L'indagine è tratta da un gruppo di ricerche del CIAS (Centro de Investigation y Accion Social) di Bogotà.
Tilde Capomazza ha tradotto il testo e lo ha combinato e integrato con una serie di osservazioni storiche, antropologiche e soprattutto sociopolitiche, nell'intento di renderlo più comprensibile alle lettrici non colombiane. In particolare la condizione delle donne è analizzata in rapporto al contesto sociopolitico e alle decisioni politiche delle élites di potere.
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Dibattito [Chi, per chi, come. La ricerca scientifica dalla parte della donna],
1976, n. 1, pp. 3-22
La ricerca scientifica dalla parte delle donne è il tema di un dibattito che ha avuto luogo tra le redattrici di "nuova dwf", Annarita Buttafuoco, Tilde Capomazza, Maria Teresa Morreale, Maria Grazia Paolini, Biancamaria Scarcia, Dora Stiefelmeier, Flo Westoby, con la partecipazione di Luciana Di Lello, femminista italiana impegnata nella ricerca.
Lasciando da parte i problemi di ordine metodologico, gli interventi si sono concentrati sulle implicazioni politiche del lavoro scientifico - termine d'altra parte contestato - effettuato dalle donne, vale a dire da un gruppo socialmente oppresso; sulle difficoltà che le donne che si impegnano nella ricerca trovano di fronte a un sistema disciplinare concepito esclusivamente da uomini, con tutte le distorsioni che ne conseguono; sulla necessità quindi di rivedere criticamente e spesso di mettere in discussione non solo le metodologie in uso nelle diverse discipline, ma anche i concetti stessi che sono alla base delle elaborazioni teoriche.
Poiché tutte le redattrici sono attive
nel campo delle scienze sociali, nel dibattito non sono state prese in considerazione
né la situazione né i problemi particolari delle donne che lavorano
nel campo delle scienze "esatte". Con riferimento alle ricerche sociali
che hanno per oggetto le donne o una pretesa condizione femminile, l'imperativo
categorico che è stato messo in evidenza è quello di una storicizzazione
permanente sia dell'oggetto che del soggetto della ricerca. Ciascuna redattrice
ha esposto i problemi particolari della sua materia e ha parlato delle esperienze
personali nella vita universitaria e nel lavoro di ricerca.
La seconda parte del dibattito è stata dedicata ai fini e ai problemi della rivista, alle strategie di ordine politico, all'individuazione di un pubblico, alle forme di espressione e di linguaggio più appropriate. Tilde Capomazza ha tirato le conclusioni precisando anche i legami della rivista con il movimento femminista e, in generale, con tutte le donne coscienti della loro oppressione e pronte a lottare e ad unirsi.
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Dibattito [Di noi e d'altro
], 1982, n. 22, pp. 147-153
Scambio di lettere fra diverse parti della redazione
in un momento di crisi del progetto e di rottura del gruppo redazionale.
Annarita Buttafuoco e Maricla Tagliaferri denunciano
la necessità di riflettere sulla formula della rivista e sul suo significato
nel momento attuale del movimento femminista, sulla oscillazione fra essere
rivista scientifica e rivista di movimento, sulla scarsa reattività del
suo pubblico, sul mancato ricambio di forze al suo interno e nelle committenze.
Il blocco della progettualità e l'inasprimento del carico organizzativo
sono nel contempo la causa e l'effetto di una rottura di rapporti fra le redattrici
che non consente tale riflessione ma riduce tutto a rapporti personali. Rispetto
a tutto questo, le scriventi si propongono di trovare altri riferimenti per
il futuro della testata.
Rosanna De Longis, Donata Lodi e Gabriella Turnaturi
dichiarano di non potere né volere più far parte della redazione,
viste le contraddizioni esistenti con la direzione e con la proprietà
della testata.
Biancamaria Amoretti Scarcia, Tilde Capomazza, Gemma Luzzi, Maria Teresa Morreale, Dora Stiefelmeier precisano che la "proprietà della testata" è costituita da quel gruppo di donne che nel 1976 ha fondato la rivista mettendoci idee, lavoro ed energie e che dopo qualche anno ha affidato l'intero patrimonio della rivista alla nuova redazione "senza pretesa di utili, senza richiesta di controlli finanziari, senza intervento alcuno sulla linea politica della rivista".
Investita dalla crisi della redazione, che minacciava la continuità della rivista, la proprietà della testata si è preoccupata - in un incontro con le redattrici - di ribadire la sua volontà di garantire tale continuità e di avviare una serie di incontri con donne in grado di esprimere un nuovo progetto riconsiderando collettivamente la funzione politica della rivista e la struttura di produzione necessaria a garantirne l'esistenza.
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[Il negoziato], 1989, n. 9, pp. 23-28
L'autrice, che è una delle fondatrici di DWF, ripercorre la storia della sua relazione politica e professionale con Daniela Colombo, fondatrice del mensile "EFFE" ed ora coordinatrice della Ong AIDoS. La storia comincia negli anni '70, grazie ad un'esperienza comune - la realizzazione di un programma televisivo della RAI sulla cultura e la politica delle donne, programma che ebbe un grandissimo successo - ed è proseguita fino ad oggi, con il loro impegno, in ruoli diversi, in alcuni progetti che riguardano le donne dei paesi in via di sviluppo.
In questa prospettiva, l'autrice risponde alle questioni poste dall'editoriale e racconta la relazione che ha stabilito con una donna che ha scelto, come sua propria forma politica, il negoziato, il rapporto con le istituzioni.
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La lettura progettuale, 1989, n. 9, pp. 61-71
Si tratta della relazione del "gruppo divulgazione" del Centro studi donnawomanfemme (composto da Tilde Capomazza, Francisca Colli, Gigliola Cultrera, Serena Dinelli, Vanna Gatteschi, Maria Rocchi) con la quale sì è aperto il 20 maggio 1989 un seminario tenutosi a Roma e al quale hanno partecipato molte donne che lavorano nell'insegnamento, nelle biblioteche, nelle librerie, nei centri di documentazione, nei gruppi politici di donne.
Una delle finalità del "gruppo divulgazione" è la produzione di una serie di testi di diffusione delle idee del femminismo, prodotta dalla cooperativa Utopia. In questa prospettiva, le autrici hanno dovuto ridefinire il concetto di 'divulgazione'. Sono giunte infine alla definizione di "lettura, progetti, intenzioni" come vera e concreta forma di rapporto, di pratica politica.
"Come sostenere quei processi di cambiamento che secondo un generale assunto femminista sono possibili solo dentro ad una consapevole relazione tra donne? come farlo attraverso un linguaggio ridotto alla sua forma scritta, attraverso un libro?", Per tentare qualche risposta, le autrici si pongono il problema della comunicazione, del linguaggio, e fanno alcune ipotesi su diverse serie di possibili testi.
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Dibattito [Prova d'ascolto: due incontri sulla politica], 1992, n. 16, pp.
7-23
Nel dicembre 1991 e nel febbraio 1992 si sono svolti nella sede della rivista due incontri. Si dà qui conto delle due tappe del dibattito in forma riassuntiva ma sostanzialmente fedele. Sono intervenute: Elena Gentili, Ida Dominijanni, Annamaria Crispino, Maria Luisa Boccia, Annalisa Biondi, Roberta Tatafiore, Alessandra Bocchetti, Paola Masi, Vania Chiurlotto, Paola Bono, Marina Pivetta, Tilde Capomazza, Mariella Gramaglia, Rosanna Marcodoppido, Luciana Viviani, Rosetta Stella.
I temi principali sono: rapporto tra modificazione sociale e formazione del simbolico, tra pratica politica e agire politico; importanza del linguaggio e dei livelli di comunicazione raggiunti, possibili, necessari; problema di una residualità del soggetto collettivo, motivi che possono crearla, modi per uscirne riallargando il confronto nella/tra le comunità e oltre.
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Occhi per vedere, 1995, n. 28, pp. 71-76
L'autrice - una regista con grande esperienza di documentari - ha partecipato alla Conferenza ONU e al Forum delle donne di Pechino e riflette ora sul suo lavoro in rapporto a quell'evento. Ha realizzato due documentari, il primo per l'AiDOS , "Appuntamento a Pechino", sulla lunga fase preparatoria che ha coinvolto donne di tutto il mondo; il secondo "I giorni di Pechino", sul Forum e sulla Conferenza, alla luce della sua storia ed esperienza femminista.
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In memoria di Maria Teresa Morreale, 1996, n. 29, pp. 41-49
L'autrice, fondatrice della rivista, ricorda la vita e la personalità di Maria Teresa Morreale, il loro rapporto di amicizia, la collaborazione nei primi anni di DWF, fino alla malattia e alla morte.
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(a cura di), Inedita e interrotta, 2000, n. 48, pp. 6-42
L'autrice introduce la trascrizione di un'intervista che alcune donne del Centro Studi donnawomanfemme (Tilde Capomazza, Gigliola Cultrera, Maria Rocchi) hanno fatto ad Annarita Buttafuoco nel 1994. Annarita ripercorre gli anni della sua formazione, l'origine del suo appassionamento per la storia, i più rilevanti problemi scientifici e politici sui quali ha riflettuto nel corso del tempo.
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Recensioni curate per DWF
NAZIONI UNITE, Le donne nel mondo, 1970-1990: statistiche e idee, Roma,
Poligrafico dello Stato, 1993
rec. di Tilde Capomazza, 1993, n. 18-19, pp. 89-91
Traduzioni curate per DWF
GAYTAN Rosa Sylvia, Aspetti sociogiuridici del lavoro femminile in Messico
trad. di Tilde Capomazza, 1976, anno I, n. 2, pp. 137-160
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Libri recensiti da DWF
CAPOMAZZA T. - OMBRA M., 8 marzo. Storie miti riti della Giornata internazionale
della donna, Roma, Utopia, 1987
rec. di Annalisa Marino, 1986, n. 4, pp. 95-96